Io sono il giorno e il figlio del giorno; sono Dagr, figlio di Dellingr e di Nott. Sono il messaggero caro agli uomini e porto con me la luce gloriosa del salvatore, felicità e speranza per ricchi e miseri. Sono Vidofnir, che canta all’alba di ogni giorno sull’albero di Mimir il saggio. Io sono lo zenith iniziatico, apice della consapevolezza, trasmutatore della realtà in un nuovo mondo. Attraverso di me vedrai scorrere il tempo e potrai scegliere chi sei mentre lo vivi, attraverso di me avrai accesso alla Spiritualità Universale, che è trascendenza della sofferenza e visione aperta sulla realtà illusoria. Io ti conduco al di là dell’abisso, passo dopo passo illumino il terreno su cui poggi i tuoi piedi e le tue idee. Sono il fuoco rituale, sono la luce mistica, sono ciò che ora non vedi. Sono la sintesi mistica degli opposti e vado oltre la dualità. Con me, le parole non servono, sono futili e svaniscono quando sono pronunciate. Smetto di esistere se mi definisci e divento reale quando mi percepisci. Sono un fiume di fumo che perennemente vortica senza confonderti.

Se cercherai di recintarmi, diventerò ozio e spirale che alimenta se stessa; se vorrai classificarmi evaderò gli schemi e sfuggirò al controllo; se vorrai afferrarmi diventerò sabbia e scivolerò fuori tra le tue dita.

Sono l’equilibrio e la prosperità, ma anche il caos e la stagnazione: in me tutto evolve e tutto marcisce, senza che si possa capire cosa è migliore.

Non puoi comprendermi, non puoi trattenermi, eterna duro e in circolo vivo. Sono la legge dei cicli, a cui l’intero creato è soggetto: Alba e crepuscolo, io inizio, io finisco e tu sei spettatore della mia meraviglia. Se vorrai renderti ricettivo, ti racconterò il creato e avrai accesso alla mistica della vita.

Sii umile, apri la mente e celebra.