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13 settembre: entriamo nella reggenza di Kenaz

Da oggi 13 Settembre (dalle 05:01 del 13/09 alle 06:00 del 28/09) entriamo nella reggenza della runa Kenaz.

Kenaz porta con sè la duplice valenza di creazione e di distruzione. Brucia e trasforma ciò con cui non è più richiesto identificarsi per fare chiarezza nel nostro cammino.

A scuola di libertà

Questo periodo che stiamo vivendo, abbonda di difficoltà e di momenti di sconforto, Nauthiz ci viene a chiarire quanto siamo prigionieri dei nostri bisogni o dei  nostri comfort e ci mostra come per noi sia difficoltoso abbandonare ciò che conosciamo per qualcosa che è ancora sconosciuto. Lo sconosciuto spaventa più della miseria del presente che non riusciamo a lasciare.

Arriva quindi Hagalaz che rappresenta la grandinata che dissolve tutto ciò che era stato pianificato, ci rovescia la barca, per così dire, obbligandoci a guardare il mondo da un altro punto di vista; dissolve la forma, distrugge la struttura egoica. Hagalaz è ghiaccio che brina il terreno, che rade al suolo gli orti e obbliga gli animali a rintanarsi.

Ci scaraventa in Othila, ci obbliga a cercare la nostra vera Terra, perché questa è gelata dalla potenza di Holda che copre con la sua magia i terreni di neve e li rallenta; cercare il punto-essenza che ci tiene saldi. Othila ci ricorda che siamo discendenti delle divinità, il che va letto come "sei prima anima spirituale e poi umano incarnato".

Una stesa dunque che chiede a gran voce di abbandonare le futilità e di polarizzarsi nello spirito per procedere oltre le difficoltà di questo momento. Ma quanto è difficile? Quanta fatica in qualcosa che sentiamo ma non riusciamo ad attuare?

Ci viene in soccorso Kenaz, nella sua forma dello Younger Futhark, quella che ricorda il ramo che nasce dalla linea dell'esistenza: Kenaz in quella forma ricorda Odino e il sacrificio continuo a favore dell'acquisizione di saggezza, a favore di evoluzione. 

Come Odino dobbiamo porci volontariamente nel disagio per non patirlo quando si presenterà; serve volontà ferrea e fede per riuscire a fare qualcosa che con tutte le nostre forze vorremmo evitare. Ma cosa possiamo perdere oggi che perderemmo comunque al termine di questa vita?

La stesa ci ricorda che è solo l'esperienza che diventerà tesoro nella prossima incarnazione: nessuna casa, nessun guadagno se non energetico sarà tenuto in conto dopo il passaggio. Dobbiamo tornare all'essenziale.

Possiamo farlo? Forse, ma conviene esercitarsi nell'attesa.

Grazie Rune Sempre , Jlenia Adain

Bindrune Creatività

Bindrune ideale per sviluppare la creatività, costituita dalla Runa Kenaz associata alla Runa Raido.

Esplorando la runa Kenaz

  • YouTube:

La runa Kenaz brilla con la sua unica energia di luce e conoscenza. Kenaz, spesso rappresentata come la lettera "K" nel Futhark antico, è una runa che evoca immagini di fuoco, creatività e illuminazione interiore. 

Kenaz è spesso interpretata come una fiamma o una torcia che illumina il cammino nelle tenebre. Questo simbolo di luce ha una duplice interpretazione. Da un lato, rappresenta la luce fisica che scaccia l'oscurità, ma dall'altro, si riferisce anche alla luce interiore della conoscenza. Nella tradizione nordica, il fuoco è stato un mezzo di trasformazione, rappresentando la purificazione e la rinascita. Kenaz invita ad accendere la fiamma della saggezza dentro di noi e ad illuminare la strada della nostra crescita personale.

Kenaz è associata anche alla creatività e alla passione. Il fuoco è un potente strumento di trasmutazione, trasformando il legno in cenere e carbone in diamante. Allo stesso modo, la runa Kenaz ci invita a trasformare le nostre idee in opere d'arte, i nostri sogni in realtà e a coltivare la passione che ci spinge a realizzare i nostri obiettivi. È un richiamo a liberare l'energia creativa che brucia dentro di noi, come il fuoco che brucia incessantemente.

La runa Kenaz ha anche una connessione profonda con la ricerca di saggezza interiore e conoscenza. Rappresenta l'idea che la vera luce non proviene solo da fonti esterne, ma può essere trovata all'interno di noi stessi attraverso la riflessione, lo studio e l'esperienza. Kenaz ci spinge a esplorare le profondità della nostra mente e a cercare la verità interiore, illuminando così il percorso della nostra crescita spirituale

Fa caldo e le Rune sostengono

Anche per le questioni pratiche vengono in soccorso le Rune. Nel corso di una lezione abbiamo chiesto loro un consiglio per poter affrontare meglio il caldo torrido di queste giornate estive con l'intento poi di costruire un talismano da portarci addosso come supporto.

I Mercoledì di Odino

Il mercoledì è il giorno dedicato a Odino e invocando il suo nome e la sua energia attraverso i suoi molti nomi, estraggo le rune e ricevo il suo messaggio.

I Sette Specchi Esseni e le Rune

Vivendo in armonia con la natura e guidati da principi di purezza e saggezza, gli Esseni hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'umanità. Tra i loro insegnamenti, uno dei concetti più intriganti è quello dei "Sette Specchi Esseni". Questi specchi non riflettono solo l'immagine fisica, ma rivelano profonde verità spirituali e psicologiche. In questo articolo, esploreremo la ricchezza di significato dietro i Sette Specchi Esseni e il loro impatto sulla nostra comprensione del mondo e di noi stessi.

Gli Esseni erano un gruppo di asceti e mistici che vivevano nell'antica Palestina, principalmente durante il periodo del Secondo Tempio, intorno al I secolo a.C. Il loro stile di vita era improntato alla rinuncia materiale, alla meditazione, alla preghiera e alla pratica della virtù. Vivendo in comunità isolate, gli Esseni si distinguevano per la loro dedizione alla purezza e alla ricerca spirituale.

I Sette Specchi Esseni

Secondo la tradizione essena, i Sette Specchi sono strumenti per la riflessione interiore e la crescita spirituale. Ogni specchio rappresenta un aspetto specifico dell'essere umano e del cosmo, offrendo una prospettiva unica sulla realtà e sulla vita interiore. Questi specchi sono:

  1. Lo specchio del corpo fisico: Il primo specchio riflette la nostra relazione con il nostro corpo fisico. Ci invita a osservare la nostra salute, il nostro benessere e la nostra relazione con il mondo materiale. È un richiamo alla cura del nostro tempio interno e alla consapevolezza del nostro stato fisico. Associato alla runa Uruz. Questa runa simboleggia la forza vitale, la vitalità e la salute del corpo. Riflette il potere interiore e la resistenza fisica necessari per affrontare le sfide della vita.

  2. Lo specchio delle relazioni: Questo specchio ci mostra le dinamiche delle nostre relazioni interpersonali. Ci chiede di esaminare come ci rapportiamo agli altri, se si tratti di familiari, amici o sconosciuti. Ci invita a praticare la compassione, la gentilezza e il perdono nel nostro rapporto con gli altri. Associato alla runa Gebo. Questa runa rappresenta l'equilibrio, l'armonia e lo scambio reciproco nelle relazioni. Simboleggia anche il legame tra le persone e l'importanza della condivisione e della collaborazione.

  3. Lo specchio delle emozioni: Qui troviamo una riflessione sulle nostre emozioni e sul loro impatto sulla nostra vita quotidiana. È un invito a essere consapevoli delle nostre reazioni emotive, ad accettarle e ad imparare da esse anziché essere dominati da esse. Associato alla runa Ansuz. Questa runa è associata alla comunicazione e alla saggezza interiore. Rappresenta la capacità di esprimere e comprendere le proprie emozioni in modo chiaro e consapevole.

  4. Lo specchio del pensiero: Questo specchio ci conduce nell'indagine della nostra mente e dei nostri pensieri. Ci invita a osservare i nostri schemi mentali, le credenze limitanti e le abitudini di pensiero. È un richiamo alla coltivazione di pensieri positivi e alla consapevolezza del potere della mente. Associato alla runa Kenaz. Questa runa simboleggia la conoscenza, la creatività e l'illuminazione mentale. Rappresenta anche la capacità di trasformare i pensieri e le idee in azione concreta.

  5. Lo specchio della parola: Qui troviamo una riflessione sul potere delle nostre parole e della nostra comunicazione. Ci invita a essere consapevoli di come parliamo agli altri e a noi stessi, incoraggiandoci a utilizzare le parole con saggezza e gentilezza. Associato alla runa Raido. Questa runa rappresenta il viaggio e il movimento. Simboleggia anche la trasmissione e l'ascolto attivo delle parole, così come la responsabilità delle nostre azioni verbali.

  6. Lo specchio del destino: Questo specchio ci invita a riflettere sulle nostre scelte e sul percorso che stiamo seguendo nella vita. Ci chiede di assumerci la responsabilità delle nostre azioni e delle loro conseguenze, riconoscendo che siamo gli artefici del nostro destino. Associato alla runa Nauthiz. Questa runa simboleggia la necessità e la sfida. Rappresenta la capacità di superare gli ostacoli e di accettare il destino con coraggio e determinazione.

  7. Lo specchio dell'unità: Infine, questo specchio ci mostra la nostra connessione con il divino e con l'universo. Ci invita a percepire la nostra interconnessione con tutto ciò che esiste e a coltivare una consapevolezza dell'unità fondamentale di tutta la vita. Associato alla runa Inguz. Questa runa rappresenta la fertilità, la crescita e l'integrazione. Simboleggia anche l'armonia e l'unione con il divino e con l'intero universo.

I Sette Specchi Esseni offrono una guida preziosa per il viaggio interiore e la crescita spirituale. Ogni specchio rappresenta un'opportunità per esplorare e trasformare un aspetto specifico di noi stessi, conducendoci verso una maggiore consapevolezza e realizzazione personale. Integrando gli insegnamenti dei Sette Specchi nella nostra vita quotidiana, possiamo sviluppare una maggiore compassione, saggezza e armonia sia con noi stessi che con il mondo che ci circonda.

Inoltre, ci invitano a considerare il mondo come un riflesso di noi stessi. Ogni esperienza, ogni incontro e ogni situazione può essere vista come uno specchio che ci offre la possibilità di imparare e crescere. Questa prospettiva ci incoraggia a prendere responsabilità per la nostra realtà e a riconoscere il potere che abbiamo nel plasmare le nostre vite.

I Sette Specchi Esseni rappresentano un'antica via di saggezza che continua a risuonare con profondità e rilevanza nella nostra epoca moderna. Attraverso la riflessione su questi specchi, possiamo intraprendere un viaggio di scoperta interiore e trasformazione personale. Ci invitano a guardare oltre le apparenze superficiali e ad esplorare i misteri della nostra natura più profonda. Offrono un prezioso tesoro di saggezza per coloro che cercano di comprendere se stessi e il mondo che li circonda.

Kenaz

  • amuleto runico:

L'antica parola germanica Kenaz e il sinonimo anglosassone Cen significano entrambi torcia. Nell'antico norvegese, il termine si è evoluto in Kaun, che significa ferita purulenta o ascesso. Quando si fa riferimento alla torcia, la Runa rappresenta l'illuminazione e la chiarezza. Proprio come il fuoco in una torcia è controllato, Kenaz simboleggia l'energia fuoco direzionata dall’uomo, rappresenta la liberazione dell’energia  intrappolata nella materia.
Kenaz fa luce sulle ombre e chiede di disidentificarsi da ciò che non ci rappresenta più, chiede di bruciare il vecchio a favore del nuovo, dona l’alchimia della trasmutazione del nostro potenziale interiore.
E’ la trasformazione creativa sia materiale che spirituale, è perciò legata sia alla tecnica del creare che alla passionalità legata alla magia sessuale.

La forma della Runa rappresenta un fascio di luce. Esprime la luce interiore che trasforma, che crea, che rivela tutto ciò che è nascosto. La luce della conoscenza che allontana dubbi e incertezze.

Significato della Runa Kenaz Dritta

Quando Kenaz si manifesta dritta, è indice di chiarezza di pensiero, curiosità, creazione. Significa trasformare le conoscenze in sapere, liberarsi da vecchi pesi e vecchi ruoli che non ci appartengono più. Indica trasformazione e cambiamenti. Presa di una nuova consapevolezza.

Significato della Runa Kenaz Capovolta

Quando Kenaz appare capovolta può suggerire ottusità, stagnazione, rifugio nel passato, sofferenza. Significa alimentare le nostre ombre. Ferita.

Kenaz

  • YouTube:

Io sono il Fuoco Alchemico, distruggo e libero. Sono fuoco che ulcera, malattia mortale, ascesso doloroso e dimora di cancrena se non impari a controllarmi. Sono la guarigione e la purulenza insieme.

Sono la torcia conosciuta da ogni uomo vivente per la sua fiamma brillante e brucio sempre dentro, dove siedono i principi. Metto in luce e svelo segreti. Sono ramo senza foglie che brucia solerte. Sono la luce, sono la verità. Sono vita che sfrigola e non morte che raffredda. Io sono Kaun.

Sono Heimdall, lo splendente e il sapiente. Ho forza d’ariete, devasto gli ostacoli che intralciano il mio cammino. Attraverso di me risveglierai le potenzialità sopite, smetterai di essere tiepido e vibrerai al fuoco della passione.

Attraverso di me potrai essere autentico e governare le conoscenze innate ed ereditarie. Sono il Kin, la stirpe umana e mi muovo cosciente della sua memoria accompagnata da Freya e Freyr. Con me scoverai tutte le tue energie ancora imbrigliate e lascerai morire il vecchio: io rigenero attraverso il sacrificio di qualcosa che non è più utile e ti permetto di diventare neutro per poter accogliere il nuovo. Io illumino. Io porto luce là dove mi rigiri. Sono volontà di generare.

Attraverso la mia fiamma potrai liberare l’energia imprigionata nella tua materia mortale e accedere ad un nuovo fuoco interiore che ti guiderà fuori dalle tenebre. Con me sarai libero e leggero. Io forgio anime e vinco l’oscurità.

Se non saprai controllarmi porterò con me false speranze, testardaggine, arroganza e buio. Sarò ignoranza e chiusura; sarò assenza di chiarezza. Se non vorrai usarmi diventerò rabbioso fuoco interno e mangerò le tue carni fino a consumarti. Ma se saprai portarmi con te, diventerò purificazione e pulizia, continua e benefica lasciandoti dopo ogni esperienza nuovo come un foglio bianco su cui scrivere una entusiasmante pagina della tua esistenza.

L’Arcano e la Runa della Guerra

Per le Rune abbiamo invece glifi che simboleggiano alcuni aspetti della guerra, poiché le popolazioni norrene vi erano immerse. Questo significa che il Tarot non contempla la lotta? Assolutamente no, la lotta c’è ma emerge quando ci troviamo in una stesa ovvero quando due o più carte interagiscono insieme dando vita a delle vere e proprie scene. Allo stesso modo, quei glifi, quando vengono a trovarsi vicini o associati ad altre rune, portano con sé un significato più bellicoso che in altre associazioni. I più attenti appassionati di Tarocchi, staranno pensando che l’Arcano associato alla guerra esiste eccome ed in effetti la guerra è nascosta nella carta de L’Innamorato, in uno dei suoi significati stagnanti.

Le Rune di Guarigione

  • YouTube:

Quando parliamo di guarigione, dobbiamo partire da una premessa: Ci si ammala quando le energie mentali ed emotive non sono equilibrate, allora il corpo fisico si ammala e prima di andare a rimettere in equilibrio il corpo mentale ed emotivo, dobbiamo necessariamente passare dalla sanazione fisica. Questo elenco non vuole sostituirsi alla medicina, né presume di poter risolvere alcun problema. Leggete questi consigli come spunti di riflessione.

Mark Rothko: la ricerca del sacro attraverso la luce

La ricerca artistica di Mark Rothko, nato il 25 settembre del 1903 sotto la reggenza della runa Kenaz, è molto vicina alla dimensione spirituale religiosa, non di meno Kenaz è prossima al fare artistico, al creare, alla fucina alchemica, al fuoco spirituale.

Egli è il quarto figlio di una famiglia ebrea trasferitosi nel 1913 negli Stati Uniti. Frequenta fin da piccolo una scuola talmudica per bambini. Mark compie studi regolari e frequenta New York.

Definito uno dei maggiori esponenti dell’espressionismo astratto, insieme a De Kooning, Pollock, Kline, sviluppa un linguaggio astratto del tutto personale non categorizzabile. Rothko  ha lasciato scritto e dichiarato molte cose riguardo al suo pensiero sull’arte e sulle sue opere, ho scelto di citare le sue affermazioni in modo da non edulcorare il suo pensiero con inutili interpretazioni.
Litiga con l’arte surrealista e astratta come si litiga con il proprio padre o la propria madre: “Riconosco l’ineluttabilità e la funzione delle mie radici, ma rimango fermo nella mia divergenza rispetto a loro. Sono parte di me ma vivo la mia completezza in totale indipendenza da loro”.
Si esprime: “Non sono un astrattista. Non mi interessa il rapporto tra colore o forma o qualsiasi altra cosa. Mi interessa solo esprimere le emozioni umane di base: tragedia, estasi, rovina e così via."
Facendo riferimento a Kenaz, posso dire che è la Runa fuoco della ricerca, regala chiarezza mentale e fiducia nella propria intuizione guidandoci alla comprensione del cammino personale che ci si prospetta innanzi, quello che abbiamo intrapreso con la Runa precedente Raido. Seguire la propria indagine porta ad essere indipendenti superando il vecchio trasformandolo.

Dichiara: "L’avanzamento del lavoro di un pittore […] andrà verso la chiarezza: verso l’eliminazione di tutti gli ostacoli tra il pittore e l’idea, e tra l’idea e l’osservatore. Come esempi di tali ostacoli, menziono (tra gli altri), la memoria, la storia o la geometria". Questa sua affermazione calza perfettamente con il significato incarnato da Kenaz, ovvero il bruciare quello che non serve più, guardare avanti compiendo un atto di purificazione, di pulizia dalle vecchie memorie, sbarazzare la strada dagli intralci, liberazione dell’energia intrappolata portando guarigione e verità.

Mark infatti inventa un nuovo concetto di spazio pittorico: uno spazio nuovo, del tutto diverso da quello naturalistico e prospettico, uno spazio-colore ipnotico, vibrante, meditativo, contemplativo, evocatore.  
Sceglie tele di grande formato (anche di 5x4 mt), lui stesso ne dichiara lo scopo: "Quando uno dipinge un quadro grande ci è dentro". Dipingo quadri di grandi dimensioni perché desidero creare una situazione di intimità. Un quadro di grandi dimensioni provoca una sensazione immediata che ingloba l’osservatore al suo interno. […] Dipingere un quadro piccolo significa situarsi al di fuori della propria esperienza, significa osservarla attraverso una lente che la rimpicciolisce e l’allontana. Un quadro di grandi dimensioni, in qualunque modo lo si dipinga, permette al contrario di far parte di esso. È ineluttabile.”
Le sue opere sono composte da vibrazioni a due o tre colori, non sono dipinte ma colorate, non c’è stratificazione di colore, è come se la tela fosse imbevuta, il colore ne è la fonte luminosa vibrante. Nelle sue opere gli oggetti perdono consistenza, vengono polverizzati e oltre i confini delle cose restano i piani di colore, non ci sono figure, non ci sono forme, non appaiono pennellate. Solo colore. Kenaz è la torcia che proietta luce che rivela, che illumina e porta alla trasformazione interiore. E' la Runa della creazione. Le sue opere sembrano manifestazioni divine, teofanie, una sorta di rivelazione del "sacro" attraverso l'uso della luce e dei colori. Questa concezione fu implicitamente avallata dallo stesso artista quando affermò che le sue tele "distruggono l’illusione e rivelano la verità".

Anche la verticalità delle sue opere denota una ricerca volta ad una visione del mondo trascendentale, ascetica, di estrema purezza concettuale e formale, derivata da una formazione filosofica e spirituale. "La mia arte non è astratta, ma vive e respira." "I quadri devono essere miracolosi: non appena uno è terminato, l’intimità tra la creazione e il creatore è finita. Questi diventa uno spettatore. Il quadro deve essere per lui, come per chiunque altro ne farà esperienza più tardi, una rivelazione, una risoluzione inattesa e inaudita di un bisogno eternamente familiare."

Quindi la richiesta di Rothko allo spettatore è di grande partecipazione emotiva. Ci troviamo soli nel cercare di condividere la sua stessa ricerca artistica. Kenaz ha a che fare con l’insegnamento, e l’operato di Rothko ci insegna che“Un dipinto non è un'immagine di un'esperienza; è un'esperienza”. E ancora sottolinea: “Non ho mai pensato  che dipingere un quadro abbia a che vedere con l’espressione di sé stessi. L’arte è una comunicazione sul mondo diretta ad un altro essere umano. Quando questa comunicazione è convincente, il mondo si trasforma.”

Posso definire le opere di Rothko come capolavori alchemici del suo fuoco interiore, che in tarda età si consuma nel suo dramma di vita purtroppo segnata da una profonda depressione.

Se non saprai controllarmi porterò con me false speranze, testardaggine, arroganza e buio. Sarò ignoranza e chiusura; sarò assenza di chiarezza. Se non vorrai usarmi diventerò rabbioso fuoco interno e mangerò le tue carni fino a consumarti.Cit. Voce della Runa

Se negli anni ’50 assistiamo nei suoi lavori ad un vivace cromatismo ed un dosato equilibrio tra luce e bagliori che inducono alla contemplazione di queste finestre spirituali; più tardi negli anni ’60 si direziona verso un orientamento cromatico sempre più cupo, un buio opprimente, un allontanamento dal Divino, un rifiuto del colore, la perdita di lucentezza, la luce di Kenaz si è spenta.
L’opera perde di verticalità e la parte centrale diventa orizzontale grigio-nera, rimanda alla rigidità, ad una finestra sbarrata. Queste opere sono spia di un latente malessere che lo porteranno poi nel 1970, all’apice del suo successo (l’artista è rimasto pressochè sconosciuto fino agli anni ‘60), a togliersi la vita recidendosi le vene.
Egli non ha l'opportunità di osservare il completamento dell'allestimento delle sue opere più celebri, le grandi tele buie della “sua” Rothko Chapel, situata a Houston, in Texas, una cappella laica fondata da John e Dominique de Menil, in cui diventano delle vere e proprie pale d’altare, icone sacre, enigmatiche, forse comprensibili solo attraverso una totale rinuncia alla ricerca di significato razionale.

La grandezza di Rothko è stata quella di regalarci le potenzialità del colore, la religione della luce. Ha messo in scena la tragedia umana con grande rigore e rispetto per la pittura.  

Consiglio a chi non lo conoscesse di visionare le sue opere, anche online, ricordando che le dimensioni reali dei suoi lavori sono notevoli e che solo l’esperienza dal vero puo’ restituirci il senso originale e veritiero della sua eredità.

Fonti bibliografiche:

Mark Rothko, Scritti,  Abscondita Editore
Mark Rothko, L’artista e la sua realtà, Skira Editore
Alfred Jensen, Conversazioni con Rothko, Donzelli Editore

 

 

Radio Runa Kenaz

Oggi, vi guideremo in questo Podcast unico nel suo genere attraverso ciò che potete aspettarvi da questa reggenza così potente di Kenaz.

In questo episodio troverete:
- spiegazione del significato della Runa Kenaz e delle caratteristiche delle personalità delle persone nate sotto la sua reggenza (testi by Luna Huna)
- Previsione runica del periodo
- Direttamente da Runastra i transiti astrologici in corso e le festività pagane che si verificano durante il periodo di influenza grazie al contributo di MiOrakle
- Lancio del nuovo Runario (oroscopo di reggenza runica legato alla tua runa di nascita)
- Personaggio del mondo dell’arte associato alla Runa Kenaz
- gli articolidi runadiodino dedicati a Kenaz
- I corsi di Rune in partenza e i laboratori runici
- Traccia audio a 432 hz selezionata da Radio musica 432hzper accompagnarvi alla connessione della Runa Kenaz

Rune e Tarocchi

Vi è un collegamento profondo tra il “mondo” delle rune e quello dei tarocchi: gli Archetipi.

Talismano di Dagaz dal 14/06 al 29/06 2023

Oggi 14 giugno (dalle 23:01 del 14/06 alle 00:00 del 29/06) siamo sotto l'influenza della Runa Dagaz.
Dagaz è associata ai cambiamenti radicali, all'inizio di un nuovo ciclo e alla distruzione di quello precedente.

Talismano di Mannaz dal 14/04 al 29/04 2023

Da oggi 14 aprile (dalle 19:01 del 14/04 alle 20:00 del 29/04) entra la reggenza della Runa Mannaz.
Mannaz rappresenta l'uomo completo e perfezionato, colui che sa utilizzare i suoi strumenti per un bene collettivo.

Talismano di Othila dal 29/05 al 14/06 2023

Da oggi 29 maggio (dalle 22:01 del 29/05 alle 23:00 del 14/06) governa la vibrazione della Runa Othila.
Othila ci ricorda del nostro patrimonio ancestrale e delle nostre qualità animiche.