Previsione della reggenza Kenaz
Nel periodo di Kenaz urge la chiamata a guardare con chiarezza ciò che siamo e da dove veniamo. La stesa ci sprona con Eihwaz, al cammino nelle profondità, a varcare le soglie interiori e affrontare ciò che ci abita nelle parti più oscure. Conducendoci ad Othila, là dove dimorano le nostre radici, le memorie, le eredità di sangue e di spirito. Kenaz, ci spinge a guardarle con chiarezza, a distinguere ciò che va accolto come nutrimento e ciò che invece trattiene e limita. Non possiamo fiorire in superficie come umanità se ci sentiamo slegati dal profondo che ci sostiene: senza radici limpide non vi è stabilità, senza riconciliazione con ciò che ci ha generati non vi è verità nei rapporti.
Mannaz ci ricorda che l’altro è specchio di noi stessi e che la comunità può esistere solo se ognuno porta in luce le proprie radici, prendendone consapevolezza. Solo abbracciando il profondo possiamo costruire un’umanità autentica in superficie. Kenaz ci mostra l’urgenza di riconoscere chi siamo davvero. Solo allora il fuoco diventa guida e non fiamma che consuma.