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Algiz

  • amuleto runico:

Algiz rappresenta le corna dell’alce o un’albero con le radici ben piantate a terra e i rami protesi verso il cielo! E’ anche la raffigurazione di un’omino con le braccia alzate che sta celebrando la vita. Algiz conferisce protezione creando intorno a noi uno spazio sacro e rafforza perciò la nostra aura. Indica la guarigione fisica e spirituale. E’ la runa della manifestazione della spiritualità al servizio dell’azione pratica.

Algiz

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Io dimoro nelle paludi, cresco nell’acqua e provoco orribili ferite ricoprendo di sangue il guerriero che mi tocchi; sono Yr, arco piegato di fragile ferro e gigante della freccia. Sono l’albero del Tasso, sono i suoi rami e le sue radici e porto con me l’idea dell’Immortalità. Sono la protezione e la difesa delle Valchirie, sono il mantello di piume di cigno, attraverso di me Odino stesso comunica con i suoi eroi, poiché io proteggo senza attaccare e assorbo energie dolorose. Sono tutto ciò che permette di comunicare davvero: sono Hel, sono Asgard e sono il ponte che li unisce.

Sono fatta di oscurità, sono la miglior difesa che può esistere perché sono consapevolmente vulnerabile a ciò che avviene. Io non fuggo.

Attraverso di me potrai creare una relazione con la sacralità della vita e degli intenti, io porto in dono lo spazio sacro in cui puoi diventare uomo di Dio lasciando andare attaccamenti, sofferenze e portando con te solo i desideri che l’Anima vuole realizzare.

Io ti pongo di fronte ad una scelta nuova in cui il corpo diventa altare e tempio, in cui la spiritualità esce dai polverosi enunciati dogmatici per diventare invocazione, preghiera, mantra. Tutto ciò potrai ottenerlo solo imparando a celebrare la vita, alzando le braccia al cielo e facendo diventare radici i tuoi piedi.

Se non farai questo, io porto in sorte il senso del distacco dal divino che c’è dentro di te, un distacco che non saprai colmare e che segnerà ogni tuo giorno fino a che non sceglierai davvero la Vita.

Io sono l’eterno ritorno: incarno Baldr, il più bello degli dèi, splendente di luce propria e i cui capelli sono candidi come la neve. Io sopravvivo al Ragnarok e do vita ad una nuova stirpe. Mi apro alla Morte e la vinco perché io so cosa significhi davvero vivere pienamente. A te la scelta: morire da vivo o vivere da morto.

Benvenuta Algiz!

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Algiz raffigura un’omino con le braccia alzate che sta celebrando la vita e ha i piedi ben radicati a terra ad indicare di rendere tangibile su questo piano l'espressione divina.

Diventare sincronici con l'asse del mondo

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In questo episodio saremo consigliati dall'aquila Hraesvelg e accompagnati dalle rune Wunjo, Eihwaz, Algiz, comprenderemo come non esista altro asse se non quello del mondo

Esplorando la runa Algiz

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La runa Algiz, anche conosciuta come "Elhaz" o "Eolh," è un antico simbolo appartenente all'alfabeto runico utilizzato dalle popolazioni germaniche e scandinave come archetipo dell'uomo che ha incontrato il Divino. Il suo simbolo è tracciato come un omino con le braccia alzate in segno di celebrazione.

Significato e Simbolismo: Algiz è spesso associata a concetti di protezione, difesa e connessione spirituale. Il simbolo, con le sue linee verticali, è interpretato come le corna di un alce, animale associato alla forza e alla resistenza nelle culture nordiche. Questa runa suggerisce la necessità di proteggere se stessi da influenze negative e di cercare rifugio nelle forze superiori per ottenere sicurezza.

Protezione e Difesa: Nel mondo antico, Algiz veniva spesso incisa su amuleti, armature o oggetti di uso quotidiano per conferire protezione al portatore. Si riteneva che agisse come uno scudo contro le forze malevole e contribuisse a respingere le energie negative.

Connessione Spirituale: Algiz è anche interpretata come un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale. Le linee verticali che si ergono possono rappresentare la connessione tra cielo e terra, indicando la possibilità di ottenere ispirazione divina o guida spirituale.

Uso Contemporaneo: Oggi, la runa Algiz è spesso utilizzata in pratiche esoteriche, nella divinazione runica e nelle tradizioni neopagane. Alcuni individui scelgono di incorporare questo simbolo nei loro rituali come mezzo per invocare protezione o rafforzare la loro connessione con il divino.

Attenzione e Rispetto: Come con qualsiasi simbolo antico, è importante trattare la runa Algiz con rispetto e comprensione della sua storia. Le tradizioni culturali nordiche sono ricche di significati profondi, e l'uso di tali simboli dovrebbe essere fatto con consapevolezza e responsabilità.

In conclusione, la runa Algiz continua a ispirare e a influenzare le persone con il suo simbolismo di protezione e connessione spirituale. Ancora oggi, la sua presenza nelle pratiche esoteriche riflette la continua ricerca di significato e di connessione con le forze che vanno al di là del nostro mondo fisico.

Il Sigillo di Giugno/Luglio/Agosto 2022

Le rune estratte sono:

Nauthiz: legata al mese di giugno e che sottolinea la fatica che il mese entrante porta con sé

Algiz (Madr): legata al mese di luglio e che sarà di aiuto nel risollevarsi da questa fatica portandoci più consapevolezza

Eihwaz: legata al mese di agosto e che richiederà più presenza e attenzione nelle scelte da fare per il nuovo anno solare che parte da settembre 2022

Insieme queste tre rune delineano un percorso importante per le nostre energie personali, ambientali e famigliari. La richiesta è quella di porre l’attenzione alla difficoltà che viviamo, per poterla lasciarla andare e riuscire così a fare scelte più consapevoli e presenti.

Spesso la pigrizia, la rassegnazione e l’attitudine alla lamentela creano dei ristagni energetici importanti nei nostri ambienti e questi ristagni influenzano tutti gli abitanti della nostra casa, animali compresi.

Questi mesi sono molto adatti per una rinfrescata all’energia delle nostre case e permetteranno un risollevamento del morale e della vibrazione di tutta la famiglia in vista del ritorno delle difficoltà previsto tra settembre e ottobre.

Nulla sarà più come prima e è nostro dovere prepararci al meglio per affrontare ciò che questo mondo ha pronto per noi.

Quindi scaricate il Sigillo e posizionatelo nei pressi della porta e lasciatelo agire nella rimessa in asse delle energie della casa e di tutti quelli che la abitano.

Grazie Rune Sempre, Jlenia Adain

L’incantesimo del sublime: Füssli e Algiz

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Esplorando la connessione tra la runa di nascita e artista, prendo in considerazione per questo periodo la vita e l'opera di Johann Heinrich Füssli. Il pittore e scrittore Füssli nasce a Zurigo il 7 febbraio 1741, sotto l’influsso della Algiz.

Sin dalla giovinezza, viene indirizzato dal padre verso la poesia, la letteratura, la teologia e la filologia e si immerge con fervore nel mondo del disegno. Diviene a vent’anni pastore zwingliano per volere del padre. Anche se è interessato più all’arte e alla letteratura, questa esperienza religiosa per lui è costrittiva ha indubbiamente influito sulla sua opera. L’atto del pregare, la figura del sacerdote sono  strettamente connessi al significato intrinseco di Algiz che rappresenta il ponte tra il cielo (divino)  e la terra (umano), esprime il concetto di mettere in pratica la spiritualità.

"Io ti pongo di fronte ad una scelta nuova in cui il corpo diventa altare e tempio, in cui la spiritualità esce dai polverosi enunciati dogmatici per diventare invocazione, preghiera, mantra. Tutto ciò potrai ottenerlo solo imparando a celebrare la vita, alzando le braccia al cielo e facendo diventare radici i tuoi piedi." Cit. Voce della Runa

Füssli si allontana ben presto da Zurigo per via di diatribe politiche rifugiandosi a Berlino. Compie diversi viaggi in Italia dove trae ispirazione dall’arte di Michelangelo, per poi trasferirsi in Inghilterra nel 1779.

Fu proprio in uno dei suoi viaggi a Roma tra 1770 e 1778, che Füssli elabora la concezione del sublime.
Sublime è un termine che denota un livello altissimo, eccelso, di genio nei valori spirituali ed artistici, come esprime nella sua opera: La disperazione dell'artista davanti alle rovine in cui l’artista si sente sopraffatto dalla grandezza del passato. Non è forse l’albero cosmico di  Algiz che incarna con le sue fronde il tendere al sublime inteso come dimensione celeste, al mondo degli dei di Asgard  
“Sono l’albero del Tasso, sono i suoi rami e le sue radici e porto con me l’idea dell’Immortalità.”
Cit. Voce della Runa

Sono dell’artista queste parole: “Soltanto l’espressione dell’anima può conferire alla bellezza il supremo e durevole dominio sull’occhio.”

Füssli non è solo un pittore straordinario ma è un uomo colto e raffinato, uno scrittore avido divoratore di libri di Shakespeare, Milton, Lord Byron, Dante… da cui trae ispirazione per i suoi dipinti. Trae intuizioni anche dalla saghe nordiche, ricordo la sua tela ad olio La lotta di Thor con il serpente del Midgarddel 1790, in cui rappresenta il Dio norreno Thor in piedi sulla prua di una barca avvolta da un mare agitato mentre sta per uccidere con la spada lo Jormungandr il serpente marino che circonda il mondo del Midgard. Sullo sfondo è raffigurato Odino che osserva la scena. Algiz non rappresenta forse l’Yggdrasill, l’albero che contiene i nove mondi nordici, che dalle profondità di Hel giunge alla luminosità di Agard? “Sono tutto ciò che permette di comunicare davvero: sono Hel, sono Asgard e sono il ponte che li unisce.Cit. Voce della Runa

Eh si, perché l’artista indaga spesso attraverso la sua opera anche le ombre più scure dell’animo umano. Le radici del nostro inconscio in cui regnano le creature più spaventose. Uno dei suoi più celebri quadri L’incubo (The Nightmare) realizzato nel 1781. In quest’opera visionaria sono presenti allegorie al mondo dei sogni, l’artista è riuscito a rappresentare sia la donna nel momento in cui sta sognando ma anche l’incubo stesso espresso dalle creature fantastiche riprodotte nella scena che appartengono alle fiabe e al folklore della mitologia nordica. Nella stanza in penombra, l’incubo è raffigurato sotto forma di mostro demoniaco dal ghigno feroce e beffardo che sovrasta il corpo della giovane sdraiata, esso sta di fronte a noi e ci guarda.

Füssli è un artista visionario, è riuscito a mostrarci attraverso la sua immaginazione fuori dal tempo la bellezza a cui tendere e al tempo stesso la tragedia del male in cui ci si può inabissare. Anticipa attraverso le sue opere l’indagine della psicoanalisi di Freudche arriverà un secolo più tardi. 

Un uomo che si lascia travolgere dalla passione sia essa di gioia o di dolore, permette alla forza dei sentimenti di uccidere il proprio carattere e distruggere completamente la sua individualità.”  
Johann Heinrich Füssli

Cosa chiede Algiz se non di lasciare andare gli attaccamenti e la sofferenza per fare spazio al desiderio che la nostra anima vuole realizzare? 

 

Le Rune di Protezione e Difesa

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Con questo articolo risponderò alla domanda che mi viene fatta più spesso: quali sono le “Rune di Protezione”? La domanda è un po’ superficiale e la risposta potrebbe non esserlo. Esistono delle Rune deputate alla difesa, delle Rune definite di protezione e rune più aggressive che ti aiutano a proteggerti da solo.

Thurisaz: questa runa è definita “la spina”, ovvero una difesa passiva che si attiva solo quando il nostro spazio vitale viene invaso, ma è detta anche Martello di Thor, ovvero una runa che può diventare offensiva se veniamo attaccati da qualcosa di molto potente.

Raido: il cavallo di odino, utilissima per la protezione dei viaggi, messa sul mezzo di locomozione che usate garantisce viaggi sicuri.

Eihwaz: questa runa viene definita di difesa e protezione, questa accezione deriva dal fatto che rappresenta chi dopo tante difficoltà non può più essere ferito dalla vita poiché ciò che ha vissuto lo ha rinforzato. Una runa bellissima che parla di come la scelta di fare un viaggio nelle proprie profondità, alla ricerca della verità essenziale che ci abita, possa darti una sorta di superpotere e di forza che non permette agli eventi di ferirci.

Algiz: questa Rune è una runa di protezione e lo è in quanto rappresenta un albero le cui radici sono nel cielo o un uomo che celebra la vita attraverso lo strumento psicofisico. Una runa che parla di protezione celesta ottenibile nel momento in cui comprendi che tutto lavora per te e non contro di te.

Aggiungo Othila, anche se non viene mai nominata: una scelta poco ortodossa che vado a spiegarvi. Othila è la runa che rappresenta l’antenato divino, la radice divina dentro ciascuno di noi. Siamo sì il risultato della nostra genealogia, ma deriviamo tutti dallo stesso ceppo divino e Othila ci ricorda che siamo molto di più di ciò che crediamo e che affidandoci alla nostra radice divina saremo protetti.

Ultima Teiwaz: runa di difesa legata alla giustizia, all’ordine e al valore. Una runa che parla di difesa giusta per tutti e protezione del debole, mai giustizia personale ma sempre a favore di un gruppo più ampio. 

Grazie Rune Sempre, Jlenia Adain

Ciascuna di queste rune può essere usata secondo i termini della Guida che trovate in questo sito.

Previsione della reggenza Algiz

L’albero cosmico di Algiz mette in collegamento il cielo e la terra. Per raggiungere il divino le fronde devono essere ben potate come ci ricorda Fehu: potare significa dirigere la crescita dei rami ed eliminare le parti morenti.
La stesa ci suggerisce che per celebrare, compiere azioni sacre nel mondo, dobbiamo essere pronti e ricordarci da dove siamo venuti, riconoscere il segreto della nostra divina incarnazione. Dobbiamo avere radici ben salde e fronde curate. Se comprendiamo questo, possiamo cominciare un nuovo cammino con nuove possibilità, se ritorniamo a riconoscere il sacro valore di ogni gesto, ogni gesto può portare frutti buoni. Algiz è la manifestazione degli ostacoli superati, è l'espressione che si realizza dopo aver superato le nostre paure e dopo che ci siamo trasformati in persone grate.

Talismano di Mannaz dal 14/04 al 29/04 2023

Da oggi 14 aprile (dalle 19:01 del 14/04 alle 20:00 del 29/04) entra la reggenza della Runa Mannaz.
Mannaz rappresenta l'uomo completo e perfezionato, colui che sa utilizzare i suoi strumenti per un bene collettivo.