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L’incantesimo del sublime: Füssli e Algiz

| Blar | E la Runa bussò

James Northcote, Public domain, via Wikimedia Commons

Füssli è un artista visionario, è riuscito a mostrarci attraverso la sua immaginazione fuori dal tempo la bellezza a cui tendere e al tempo stesso la tragedia del male in cui ci si può inabissare.

 


Esplorando la connessione tra la runa di nascita e artista, prendo in considerazione per questo periodo la vita e l'opera di Johann Heinrich Füssli. Il pittore e scrittore Füssli nasce a Zurigo il 7 febbraio 1741, sotto l’influsso della Algiz.

Sin dalla giovinezza, viene indirizzato dal padre verso la poesia, la letteratura, la teologia e la filologia e si immerge con fervore nel mondo del disegno. Diviene a vent’anni pastore zwingliano per volere del padre. Anche se è interessato più all’arte e alla letteratura, questa esperienza religiosa per lui è costrittiva ha indubbiamente influito sulla sua opera. L’atto del pregare, la figura del sacerdote sono  strettamente connessi al significato intrinseco di Algiz che rappresenta il ponte tra il cielo (divino)  e la terra (umano), esprime il concetto di mettere in pratica la spiritualità.

"Io ti pongo di fronte ad una scelta nuova in cui il corpo diventa altare e tempio, in cui la spiritualità esce dai polverosi enunciati dogmatici per diventare invocazione, preghiera, mantra. Tutto ciò potrai ottenerlo solo imparando a celebrare la vita, alzando le braccia al cielo e facendo diventare radici i tuoi piedi." Cit. Voce della Runa

Füssli si allontana ben presto da Zurigo per via di diatribe politiche rifugiandosi a Berlino. Compie diversi viaggi in Italia dove trae ispirazione dall’arte di Michelangelo, per poi trasferirsi in Inghilterra nel 1779.

Fu proprio in uno dei suoi viaggi a Roma tra 1770 e 1778, che Füssli elabora la concezione del sublime.
Sublime è un termine che denota un livello altissimo, eccelso, di genio nei valori spirituali ed artistici, come esprime nella sua opera: La disperazione dell'artista davanti alle rovine in cui l’artista si sente sopraffatto dalla grandezza del passato. Non è forse l’albero cosmico di  Algiz che incarna con le sue fronde il tendere al sublime inteso come dimensione celeste, al mondo degli dei di Asgard  
“Sono l’albero del Tasso, sono i suoi rami e le sue radici e porto con me l’idea dell’Immortalità.”
Cit. Voce della Runa

Sono dell’artista queste parole: “Soltanto l’espressione dell’anima può conferire alla bellezza il supremo e durevole dominio sull’occhio.”

Füssli non è solo un pittore straordinario ma è un uomo colto e raffinato, uno scrittore avido divoratore di libri di Shakespeare, Milton, Lord Byron, Dante… da cui trae ispirazione per i suoi dipinti. Trae intuizioni anche dalla saghe nordiche, ricordo la sua tela ad olio La lotta di Thor con il serpente del Midgard del 1790, in cui rappresenta il Dio norreno Thor in piedi sulla prua di una barca avvolta da un mare agitato mentre sta per uccidere con la spada lo Jormungandr il serpente marino che circonda il mondo del Midgard. Sullo sfondo è raffigurato Odino che osserva la scena. Algiz non rappresenta forse l’Yggdrasill, l’albero che contiene i nove mondi nordici, che dalle profondità di Hel giunge alla luminosità di Agard? “Sono tutto ciò che permette di comunicare davvero: sono Hel, sono Asgard e sono il ponte che li unisce.Cit. Voce della Runa

Eh si, perché l’artista indaga spesso attraverso la sua opera anche le ombre più scure dell’animo umano. Le radici del nostro inconscio in cui regnano le creature più spaventose. Uno dei suoi più celebri quadri L’incubo (The Nightmare) realizzato nel 1781. In quest’opera visionaria sono presenti allegorie al mondo dei sogni, l’artista è riuscito a rappresentare sia la donna nel momento in cui sta sognando ma anche l’incubo stesso espresso dalle creature fantastiche riprodotte nella scena che appartengono alle fiabe e al folklore della mitologia nordica. Nella stanza in penombra, l’incubo è raffigurato sotto forma di mostro demoniaco dal ghigno feroce e beffardo che sovrasta il corpo della giovane sdraiata, esso sta di fronte a noi e ci guarda.

Füssli è un artista visionario, è riuscito a mostrarci attraverso la sua immaginazione fuori dal tempo la bellezza a cui tendere e al tempo stesso la tragedia del male in cui ci si può inabissare. Anticipa attraverso le sue opere l’indagine della psicoanalisi di Freud che arriverà un secolo più tardi. 

Un uomo che si lascia travolgere dalla passione sia essa di gioia o di dolore, permette alla forza dei sentimenti di uccidere il proprio carattere e distruggere completamente la sua individualità.”  
Johann Heinrich Füssli

Cosa chiede Algiz se non di lasciare andare gli attaccamenti e la sofferenza per fare spazio al desiderio che la nostra anima vuole realizzare? 

 


Il tempio dell'espressione, come quello della religione, ha un portico e un santuario; il primo è frequentato da tutti, l'altro ammette solo i suoi adepti.
Johann Heinrich Füssli Pittore

Data di nascita 7 febbraio 1741 | Luogo di nascita Zurigo | Runa di reggenza Algiz



Algiz

Preghiera, spazio sacro, uomo-sacerdote, protezione, alce, tempio, contatto con la fonte, guarigione spirituale, manifestare, gratitudine.

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Mannaz, potere dell'intelligenza unita all'intuito e alla memoria. Promuove l'interdipendenza umana che porta ad aspirare al bene collettivo.