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Artemisia Gentileschi: la Pittora e la sua Runa

| Blar | E la Runa bussò

Artemisia Gentileschi, Public domain, attraverso Wikimedia Commons

Dotata sin da giovane di un grande talento artistico, Artemisia nasce sotto la reggenza della Runa Fehu. Artista straordinaria che ha superato le sfide del suo tempo e ha lasciato un'impronta permanente nella storia dell'arte. Un’icona femminista rivoluzionaria.


Artemisia nacque l'8 luglio 1593 a Roma, all’età di dodici anni rimase orfana di madre perciò crebbe con la figura del padre, il noto pittore Orazio Gentileschi, grazie a lui affinò il suo già innato talento nella pittura.

Fehu non rappresenta solamente ricchezza e possesso materiale-economico di cui l’Artista indubbiamente godeva, ma in generale esprime l’abbondanza in tutte le sue accezioni e nelle diverse aree della vita, che si tratti di beni materiali, successo professionale, relazioni soddisfacenti o realizzazione personale. Artemisia  vive in un contesto agiato ed è inserita in un tessuto culturale di altissimo livello. Nell’arco della sua vita ebbe occasione di conoscere personalità influenti e di spicco del periodo e artisti affermati come il Caravaggio.

Fehu ci ricorda che possiamo accogliere e sfruttare le innumerevoli opportunità che si presentano lungo il nostro cammino, incarna il concetto delle infinite possibilità e ad Artemisia la vita diede l’opportunità e il privilegio prima di formarsi e poi di affermarsi come pittrice in un mondo artistico esclusivamente maschile. Infatti  all’epoca, alle donne era precluso l’apprendimento delle pratiche artistiche. È considerata una delle prime donne ad aver ottenuto riconoscimento e successo nel campo dell'arte durante il suo tempo,  fu La Pittora per antonomasia.

La vita di Artemisia Gentileschi fu segnata da una tragedia personale. Nel 1611 subì violenza carnale da Agostino Tassi, amico di famiglia e collega del padre. Artemisia avendo perso la sua Virtù, diventa quindi una donna disonorata che nessuno avrebbe più voluto sposare.  Il padre Orazio scrisse una lettera al Papa per ottenere giustizia per la figlia e ne seguì il processo. Durante l'interrogatorio Artemisia patì anche la tortura fisica con lo scopo di verificare la veridicità delle sue parole. Nonostante l'esperienza traumatica, riuscì a ottenere  giustizia quando Tassi nel 1612 fu condannato, seppur con una pena leggera all’esilio da Roma. Fu il primo processo per stupro documentato che passò alla storia. Fehu è associata al riconoscere e a fortificare il valore di sé (nostra vera ricchezza) e in questo caso si può ben comprendere quanto Artemisia abbia dovuto combattere per farsi valere da prima come donna e poi in quanto artista.

Successivamente si allontanò da Roma, alla volta di Firenze nella corte di Cosimo II de' Medici e  venne data in sposa dal padre al pittore Pierantonio Stiattesi con lo scopo di restituirle la rispettabilità; dal matrimonio nacquero quattro figli. A Firenze si fa strada sempre di più nel panorama artistico, le vengono commissionati dipinti importanti e si svincola definitivamente dalla figura del padre. Tra i due sposi però non ci fu affinità ed Artemisia stanca dell’indolenza del marito e dello sperpero di denaro che ne faceva, ormai sicura di sé ed economicamente indipendente  (Fehu è l’espressione di un'energia vitale e potente, rappresenta la forza di volontà, la passione e la determinazione nel perseguire i propri obiettivi, la capacità di manifestare le proprie intenzioni nel mondo) si spostò a Roma, poi a Venezia, a Genova, a Londra  per poi stabilirsi definitivamente a Napoli.

I temi pittorici da lei affrontati sono spesso le donne in azioni di rivalsa e raffigurate con crudo realismo, come ad esempio Giuditta e Oloferne  dove vi è riprodotta la brutale decapitazione in cui Giuditta brandisce la spada trafiggendo Oloferne. Le sue figure femminili sono eroine guerriere che coinvolgono il fruitore dell'opera in uno scorrimento di energia travolgente.

Artemisia si fa bandiera di tutte le donne (Fehu tra l’altro ha una polarità femminile, associata alla Dea Freya, dea della bellezza. Dea che rappresenta la libertà femminile,  bramata da molti, disinibita sessualmente e dallo spirito guerriero e selvaggio). Il suo esempio ci ha trasmesso una ricchezza di valori umani e di bellezza sublime attraverso le sue opere. Ha regalato generosamente al mondo un nuovo sguardo, una nuova possibilità, imponendosi attraverso l’arte dove ha saputo raccontarsi non piegandosi alle convenzioni, lottando per l'emancipazione e plasmando il suo destino.

Questi sono solamente degli spunti della biografia dell’artista che hanno dei rimandi alla sua Runa di nascita.  Il messaggio che Fehu racchiude è la fiducia e l’ottimismo nella vita, ci invita a curare il benessere interiore e ad utilizzare beni e ricchezze per poter perseguire uno scopo elevato. Ci chiede di essere generosi e di sentirci all’interno del flusso pronti a donare.


Io, Artemisia Gentileschi, figlia di colui che tanti chiamano farabutto, io, stuprata dal peggiore degli uomini, io, pittora, riconosciuta per arte e non per infamia, dentro il color, io ho cercato di avvelenar l’oblio.

Data di nascita 8 luglio 1593 | Luogo di nascita Roma | Runa di reggenza Fehu



Fehu

L'Inizio, l’abbondanza, la gratitudine, l’energia in potenza, l’albero maestro, il nutrimento, la fortuna, la Madre e la Madre Terra, la natura, la generosità.

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Laguz è la runa legata al flusso emotivo, è un'energia impetuosa come lo sono le emozioni, se non è convogliata travolge tutto quello che incontra.