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Hagalaz e Rodin: la ricerca della verità

| Blar | E la Runa bussò

George Charles Beresford, Public domain, via Wikimedia Commons

La Runa Hagalaz nel suo glifo originario a sei rami è il collegamento tra forze che si muovono nelle quattro direzioni generando una struttura tridimensionale. Allo stesso modo, Rodin concepisce le sue opere perché siano apprezzate da molteplici angolazioni, permettendo di visionarle appieno da qualsiasi punto di vista in sintonia con lo spazio circostante.


Auguste Rodin è ritenuto lo scultore capostipite della scultura moderna, arricchendo di un innovativo linguaggio espressivo la scultura della sua epoca. Nasce il 12 novembre del 1840 a Parigi, il suo periodo runico di nascita è dominato dall’energia della runa Hagalaz.

Hagalaz è la Runa madre, simbolo del mistero della struttura del mondo, la forma originaria dell’uovo di ghiaccio che racchiude in sé  il modello dell’Universo. Ha a che fare con la manifestazione e con la distruzione, con l’ordine e con il caos. Bene si inserisce questa definizione se parliamo di scultura, in modo particolare della scultura di Auguste Rodin. Sempre più distanti dal tradizionale concetto accademico di "finito", le opere di Rodin si formano grazie alla singolare interazione della luce che colpendo la superficie rivela il mito interiore, enfatizzando l'essenziale. L’energia di Hagalaz pulisce, mostra la verità, fa apparire l’essenziale.

Per Rodin, l'obiettivo è la ricerca della verità attraverso l'incessante atto creativo, non la semplice impressione, ma la totalità dell'opera. L'essenza del dramma emerge come un'energia sotterranea nella scultura, Rodin incarna la connessione tra l'umanità e il fervido mondo dell'infinita bellezza dell’Universo, unendo uomo e creazione artistica.

La Runa Hagalaz nel suo glifo originario a sei rami è il collegamento tra forze che si muovono nelle quattro direzioni generando una struttura tridimensionale. Allo stesso modo, Rodin concepisce le sue opere perché siano apprezzate da molteplici angolazioni, la sua volontà è che una scultura possa elevarsi in modo libero, permettendo di visionarla appieno da qualsiasi punto di vista in sintonia con lo spazio circostante. Il suo è un costante sforzo per catturare il movimento, la luce e le loro continue variazioni nello spazio e nel tempo.

“Quando comincio una figura – diceva Rodin -, prima la guardo di fronte, da dietro e sui profili destro e sinistro; in altre parole ne considero i profili da quattro angoli. Poi, con l’argilla modello la massa grezza… poi faccio… i profili visti da un angolo di tre quarti. Poi, ruotando di volta in volta la mia argilla e il mio modello vivo, faccio confronti e miglioramenti… poi cambio la mia posizione e quella del mio modello, in modo da vedere un altro profilo; la cambio ancora, e in questo modo, fase per fase, finisco per fare un giro completo del corpo. Ricomincio condensando e raffinando i profili sempre di più. Dato che il corpo umano ha un numero infinito di profili, ne faccio quanti posso o quanti ne considero utili”.

“Io non sono un sognatore, sono piuttosto un matematico. Le mie opere sono buone perché sono geometricamente corrette”.

Un’opera tra le tante interessanti su cui vorrei riflettere in riferimento alla Runa Hagalaz, è La porta dell’Inferno, opera monumentale alla quale Rodin dedicò la maggior parte della sua carriera (circa 40 anni). Già la forma della porta richiama il glifo della Runa Hagalaz del Futhark, con due assi parallele unite da un asse orizzontale, inoltre Hagalaz è il portale che ti libera dal conosciuto, che fa morire ciò che credi di essere.
E’ ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri e descrive il viaggio di Dante attraverso l'Inferno, rappresentando le pene e le sofferenze dei peccatori. Realizzata in bronzo, misura circa 6 metri di altezza, 4 metri di larghezza e 1 metro di profondità. La composizione è complessa e affollata, con una moltitudine di figure umane, demoni e creature mostruose che sembrano emergere dalla superficie della porta. Rappresenta la condizione umana, la sofferenza, la colpa e la disperazione. Rodin fu ossessionato da quest’opera al pari della condizione tormentata dei dannati che scolpiva.

Hagalaz parla di morte e di rinascita, di sacrificio e di tortura e qui siamo all’Inferno, in cima alla porta, Le Tre Ombre rappresentano una tripla incarnazione di Adamo, in una posizione prostrata e tormentata a causa del peccato originale.
“Io ti obbligo a confrontarti col passato attraverso la tortura di qualcosa che non ti aspetti e distruggo il conforto di una vita apparentemente senza scossoni. Ti lascio una sola scelta e sta nel decidere chi essere mentre arrivo inesorabile nella tua vita.”  Cit. La Voce della Runa

 

 

 

 

 


Lombroso ed i suoi seguaci s'immaginano che il genio confina con la alienazione, ma essi si ingannano di grosso. Il genio, o meglio l'uomo di genio, è l'ordine personificato.
Auguste Rodin

Data di nascita 12 novembre 1840 | Luogo di nascita Parigi | Runa di reggenza Hagalaz



Hagalaz

Morte e rinascita, la rottura degli schemi, la libertà dal conosciuto, la grandine, le forze naturali, l’autenticità, la struttura, l’intensa emissione di energia, l’evoluzione obbligata, l’espiazione delle colpe.

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