Dorothea Lange: Illuminare l'umanità attraverso la lente di Inguz
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Le sue foto hanno resistito alla prova del tempo, continuando a ispirare e a informare le generazioni successive, lasciando quel seme per il futuro che Inguz incarna.
Dorothea Lange fotografa e giornalista americana molto amata, famosa soprattutto per aver documentato attraverso i suoi scatti il drammatico periodo della Grande Depressione negli Stati Uniti. Le sue fotografie sono diventate simboli della resilienza umana di fronte alla fame e alla perdita di tutto di tante famiglie sfollate.
Dorothea nasce nel 1895 a Hoboken nel New Jersey, nel periodo di reggenza della runa Inguz. Inguz è la runa che ci parla del sacro fuoco della stirpe familiare, delle generazioni, degli Avi e della costruzione del futuro.
Frequenta fotografia presso la Columbia University di New York City, dove studia sotto la guida di Clarence H. White, un membro influente del gruppo Photo-Secession. Nel 1918, intraprende un viaggio intorno al mondo, finanziandosi vendendo le sue fotografie. Quando le sue finanze si esauriscono, decide di stabilirsi a San Francisco, dove trova lavoro in uno studio di fotografia.
Il suo messaggio fotografico è potente e si concentra principalmente sulle condizioni di vita dei poveri, dei senza tetto e dei lavoratori migranti. Attraverso le sue immagini, Lange cerca di sensibilizzare il pubblico sulle ingiustizie sociali di migliaia di famiglie americane.
Il messaggio che la runa Inguz ci suggerisce è proprio di protezione per la propria origine umana: “Imparerai che nulla è dovuto e che fare il primo passo in direzione dell’altro è ancora il miglior servizio che puoi fare a te stesso come parte di una umanità evoluta.[…]” Cit. Voce della Runa
Le sue foto sono importanti perché hanno contribuito a documentare un momento cruciale della storia americana e hanno aiutato a suscitare empatia e compassione per coloro che stavano soffrendo. Inguz ci parla di figli oltre che di famiglia, e Dorothea immortala nei suoi scatti tantissimi bambini, fratelli e sorelle che versano in situazioni disagiate mostrando al mondo con grande dignità questi volti innocenti.
Una delle sue fotografie più iconiche è Migrant Mother che ritrae Florence Owens Thompson, una madre di sette figli, mentre si trova in un campo di lavoratori migranti a Nipomo, California.
La madre è ritratta frontalmente, con tre dei suoi figli accanto a lei. Il suo volto mostra un'espressione di preoccupazione e stanchezza, mentre tiene il mento appoggiato sulla mano. I suoi figli si stringono a lei, rifugiandosi nel suo abbraccio protettivo.
Il suo lavoro documentaristico ha un impatto significativo contribuendo alla nascita di politiche pubbliche volte a migliorare le condizioni di vita delle persone svantaggiate. Il governo degli Stati Uniti stanzia fondi per migliorare le condizioni dei migranti agricoli. Al fine di sostituire le baraccopoli esistenti, costruisce degli accampamenti dotati di abitazioni prefabbricate, provvisti di servizi essenziali come bagni pubblici e fornitura di energia elettrica. Queste iniziative hanno comportato un miglioramento del benessere delle persone, un aumento delle opportunità di lavoro e una maggiore normalizzazione della vita.
Successivamente documenta fotograficamente anche la Guerra civile Spagnola, l’internamento di circa 125.000 giapponesi americani nei campi di prigionia dopo gli episodi avvenuti a Pearl Harbor.
Nel 1953-54 Lange lavorò con Edward Steichen a “The Family of Man”, una mostra organizzata dal Museum of Modern Art (MoMA) di New York. Steichen include molte delle sue fotografie nella mostra.
Nei dieci anni successivi, Dorothea ha viaggiato per il mondo, documentando fotograficamente i paesi di tutta l'Asia, con particolare attenzione all'Asia meridionale, al Medio Oriente e al Sud America. Alla fine, nell'anno precedente alla sua morte nel 1965, Lange ha trascorso gran parte del suo tempo lavorando a una mostra delle sue opere, prevista al MoMA per l'anno successivo.
È deceduta a causa del cancro poco prima dell'apertura della retrospettiva.
Dorothea Lange ha usato la fotografia come strumento di cambiamento sociale, dimostrando il potere delle immagini nel plasmare le opinioni e nell'ispirare azioni. Le sue foto hanno resistito alla prova del tempo, continuando a ispirare e a informare le generazioni successive, lasciando quel seme per il futuro che Inguz incarna.
Concludo, con una delle sue frasi più celebri: "Una macchina fotografica è uno strumento per imparare a vedere senza una macchina fotografica."
«Per quanto brutto sia, il mondo è potenzialmente pieno di buone fotografie. Ma per essere buone, le fotografie devono essere piene di mondo»
Data di nascita 26 maggio 1895 | Luogo di nascita Hoboken | Runa di reggenza Inguz

