Accendere una candela è un gesto semplice. Ma quando quella candela porta inciso un segno antico, un simbolo sacro come una runa, il gesto cambia natura: diventa un atto rituale, un ponte tra il visibile e l’invisibile. Accendere una candela runica è come aprire una soglia. Le rune, sono glifi vibranti, che parlano ancora oggi a chi sa ascoltare.
Non si tratta solo di illuminare l’ambiente, ma di permettere alla fiamma di parlare alla tua parte più vera. È un gesto di presenza, una piccola magia quotidiana. E’ canale di intenzione, un fuoco consacrato che richiama energie antiche di simboli archetipali. La candela runica è strumento di connessione, di risveglio, di trasformazione. In essa, la luce del fuoco incontra il linguaggio sacro delle rune, creando uno spazio in cui possiamo lavorare su noi stessi, sulle nostre intenzioni, sui nostri cicli interiori.
Il primo passo è scegliere una candela naturale, possibilmente in cera di soia o d’api, senza paraffine o derivati petrolchimici. La purezza del materiale rende più forte e limpido il canale energetico. Quando scegli la tua candela, entra in uno stato di quiete. Poi, con uno spillo, un ago o uno strumento appuntito, incidi sulla superficie la runa che desideri attivare. Non serve essere precisi: l’importante è che ogni tratto sia consapevole. Il gesto dell’incidere è già un atto magico, è l’imprimere un’intenzione. È la volontà che lascia un’impronta nella materia.
Prima di accendere la candela, è importante creare uno spazio dedicato che la contenga, un cerchio che custodisca e amplifichi il lavoro energetico. Non serve un altare elaborato. Può bastare un tavolino sgombrato, un angolo della casa scelto con cura, un supporto in ceramica o legno naturale. Quel che conta è la qualità della presenza. Pulire lo spazio, accendere un incenso o passare una pietra in senso orario sono gesti semplici che aiutano a separare il quotidiano dal sacro. Puoi anche chiudere gli occhi, fare tre respiri consapevoli e pronunciare una frase come:
“Questo spazio è ora consacrato alla luce e alla verità.”
Quando la fiamma si accende, essa diventa centro. Tutto si organizza attorno a quel punto luminoso, come in un antico tempio.
Scegliere la runa: tra intuito e ascolto
Quale runa inciderai? La risposta può venire in molti modi. Talvolta nasce da un’esigenza chiara: desideri protezione, chiarezza, guarigione, amore. Tuttavia, non sempre la mente razionale sa cosa serve. In quei casi, è utile lasciare che sia la runa a sceglierti. Puoi pescare una runa dal tuo sacchetto, osservare quale simbolo ti chiama oggi, o addirittura affidarti a un sogno, a un numero, a una parola che torna più volte nella giornata.
Non c’è un metodo unico, l’importante è lasciar andare il controllo e permettere che sia l’energia giusta a manifestarsi. Quando la runa è scelta, il suo simbolo scivola sulla cera come un messaggio inciso nel tempo. E quello spazio che hai appena creato non è più solo tuo: è un luogo dove si incontrano i mondi, una soglia viva che vibra al ritmo di una luce sacra. Ogni runa porta con sé una forza, ma anche una prova. È guida e specchio. Portarla nel fuoco significa lavorare con quella forza a un livello profondo, trasformativo, incarnato. Puoi meditare davanti alla candela, scrivere le tue sensazioni, danzare, fare silenzio o semplicemente stare. Lascia che sia la luce a condurti. Non c’è un modo giusto o sbagliato. C’è solo la tua verità e il simbolo inciso che viene a risvegliarla.
Rituale
Questo semplice rito può essere usato come base per qualsiasi candela runica: è un rituale comune, adatto a tutte le energie del Futhark antico. Ciò che cambia è l’intento, il simbolo, la connessione.
Accendi la candela con intenzione.
Osserva la luce danzare e lascia che il simbolo runico si manifesti nel tuo cuore.
In silenzio, respira.
Porta alla mente un desiderio, un bisogno, una domanda.
Sussurra il nome della runa come fosse un antico canto.
Lascia che la cera sciolta ti parli, che il profumo ti guidi, che la fiamma risvegli il tuo sentire.
Quando sentirai che è il momento, ringrazia e spegni con rispetto.
Il rituale è compiuto, la runa è accesa dentro di te.
