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Perché non riusciamo a connetterci coi Piani più elevati?

Durante la mia pratica mi rendo conto che ci sono giornate più proficue di altre, mi sono chiesta cosa ci renda tanto alternanti e ho estratto tre rune.

Gebo

Isa

Perth, rovesciata orizzontale


Se la pratica è quotidiana e costante, i risultati non tardano a farsi vedere, ma perché ci sono giorni, o peggio periodi, in cui la pratica diventa così penosa per la mente?

Ho estratto tre rune:

Gebo, l'eminente forza magica inconscia presente nel Ginnungagap prima della formazione dei Mondi

Isa, la stagnazione data dalla lentezza dello scioglimento del ghiaccio

Perth rovesciata orizzontale, lo svuotarsi dell'örlog

La stesa mi ha stupito, perché mi sta dicendo che ci sono forze  troppo grandi in gioco per essere sempre dominate da un praticante che non abbia raggiunto un buon livello di dominio. In pratica le forze che  hanno dato origine alla realtà illusoria e che sperimentiamo, sono costantemente in atto e la presenza è incastrata e messa alla prova da esse. Da una parte abbiamo Spirito e materia che con una forza "controrotante" continuano la loro opera di creazione e dall'altra abbiamo le stesse forze (örlog) adibite alla formazione individuale, al karma personale per dirlo con una parola che tutti conoscete.

Queste due forze sferzano continuamente l'umano e lo conducono attraverso la vita e l'uomo, che per sua struttura resiste a queste forze per poter evolvere, si perde nei meandri della sua individualità, smettendo di restare in presenza. Solo dopo molta pratica, molta disciplina e molto dominio sapremo stare in presenza senza perdere la centratura.

Per cui? Allenamento, disciplina ferrea e lavoro costate.

Grazie Rune Sempre, Jlenia Adain



Stesa a Tre Rune

autore: Jlenia Adain
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